venerdì 16 settembre 2011

Le Tasse più pazze del mondo...

Locali di lap dance messi al palo dal fisco. Bizzarri canoni per cani. Sigarette che nuociono gravemente non alla salute, ma al portafoglio. Se pensavate che il fisco italiano fosse già ricco di stravaganti sorprese, consolatevi: nel mondo i contribuenti devono vedersela con tasse a dir poco insolite. In Svizzera esiste “l’imposta che non perdona”: da più di 100 anni chi possiede un animale domestico deve pagare 50 franchi annuali e se non salda il conto a farne le spese è proprio l’amico a quattro zampe. Perché se la tassa si abbatte sul proprietario la pena è l’abbattimento del povero animale per mano degli ufficiali del fisco.

Sembra una bufala ma è tutto vero, anche quando di mezzo ci sono le mucche, considerate responsabili di allargare il buco dell’ozono. Le loro flatulenze produrrebbero il 18 per cento dell’anidride carbonica mondiale e per gli allevatori, neanche a dirlo, tira una brutta aria. Possederle costa caro in due paesi: 18 euro all’anno in Irlanda e 110 in Danimarca. L’Olanda invece tira fuori dal cilindro una norma stravagante: aiuti fiscali per chi fa corsi di magia e stregoneria. Ma sono di gran lunga gli Stati Uniti a detenere il primato del numero di leggi fiscali fantasiose. Gli americani pagano imposte sui tatuaggi, sull’acquisto dello sciacquone da bagno e persino sul fatturato dei night club.

E così mentre le ballerine di lap dance danzano mezze nude, i locali a luci rosse rischiano di rimanere in mutande. In Tennessee addirittura si sono inventati una tassa sul possesso di droga davvero stupefacente: dal 2004 la legge prevede che chi ne detiene più di grammo deve pagare allo stato una marca da bollo dal costo variabile in base alla sostanza. Pena? L’accusa di evasione fiscale. Della serie: chi spaccia, paga. E anche parecchio, perché le casse del Paese - grazie alle attività dei pusher - si sono rimpinguate non poco: dal 2005 le entrate ammontano a 6 milioni di euro.

Tassati e tartassati in modo assai singolare anche i cinesi. Lì il tabacco è tassato e allora il governo ha attivato una serie di incentivi per il consumo di sigarette. Per favorire la ripresa economica nella provincia di Hubei gli impiegati sono obbligati a consumare almeno 250mila pacchetti all’anno. In un’altra regione invece non si obbliga al consumo, ma solo all’acquisto di 400 cartoni di sigarette l’anno. Roba da mandare in fumo tutte le campagne per la tutela della salute. Perché i governi del mondo per prelevare soldi ai contribuenti ne inventano di tutte.

Del resto dall’imposta non si scappa e, come diceva lo scienziato Benjamin Franklin, “in questo mondo non v'è nulla di sicuro, tranne la morte e le tasse”. Trecento anni dopo, possiamo aggiungere anche l’inesauribile fantasia.

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